Rassegna delle specie ittiche delle acque interne abruzzesi

Autori

  • Carla Giansante Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Reparto di Biologia delle Acque Interne
  • Riccardo Caprioli Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Reparto di Biologia delle Acque Interne
  • Lorenzo Tancioni Dipartimento di Biologia – Università di Roma “Tor Vergata”

Parole chiave:

Regione Abruzzo, pesci d'acqua dolce, endemismi, regioni ittiogeografiche, censimento dei pesci

Abstract

I bacini idrografici dell’Abruzzo possono essere inquadrati in tre Regioni ittiogeografiche differenti, caratterizzati da peculiari endemismi: Padano-Veneto, Tosco-Laziale e Apulo-Campano. Tale caratteristica rende l’Abruzzo un territorio estremamente interessante per la fauna ittica d’acqua dolce, ma lo stato delle conoscenze attuali, rispetto a tale argomento, è da considerarsi non soddisfacente e molto frammentato. Lo scopo di questo lavoro è quello di riassumere e aggregare le informazioni disponibili più accreditate per stilare una lista delle specie ittiche rilevate nei corpi idrici della regione Abruzzo, come stato dell’arte confrontabile con il passato e come riferimento per il futuro. Dall’indagine bibliografica effettuata è stato riscontrato che, attualmente, sono presenti 37 specie nelle acque interne abruzzesi. Di queste 18 specie (48.6 %) risulterebbero autoctone per l’Abruzzo e 19 specie (51.4 %) alloctone. Purtroppo, rispetto alla fine degli anni 70, si devono considerare praticamente estinte o estremamente rare specie di grande pregio conservazionistico come lo storione comune e cobice e la lampreda di mare. Nella Regione sono presenti specie classificate dall’IUNC come in pericolo critico (CR), in pericolo (EN) e vulnerabili (VU). Nell’Aterno-Pescara dimora l’unica popolazione adriatica di Lampetra planeri (Block, 1784) e, come probabili endemiti, sono presenti la Scardinius scardafa (Bonaparte, 1837) (lago di Scanno) e la Salmo ghigii, Pomini, 1940.

Il presente lavoro, dunque, può rappresentare un primo tentativo di aggiornamento e accorpamento delle conoscenze sulla fauna ittica delle acque dolci abruzzesi, utile per identificare le principali problematiche ittiologiche e le priorità di intervento ai fini gestionali, anche in applicazione della Direttiva Comunitaria 2000/60 CE e della Direttiva Habitat.

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Pubblicato

2017-11-25

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