Esperienze di alimentazione del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) con mangimi a diversa fonte proteica

Autori

  • Massimo Mecatti Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • Manuela Gualtieri Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • Giovanni Cecchi Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze

Parole chiave:

A. pallipes, formulazione diete, accrescimento, età, fonti proteiche

Abstract

Le popolazioni di gambero di fiume necessitano di essere sostenute in molte aree italiane per prevenire rischi di estinzione. L’allevamento a fini di ripopolamento, già realizzato in alcune Regioni italiane, è una delle scelte gestionali adatte alla reintroduzione o al mantenimento di densità ottimali. L’uso di diete appropriate e di facile realizzazione è uno dei fattori necessari per una gestione ottimale specialmente in piccoli allevamenti e per ottenere buoni risultati riproduttivi e di accrescimento. Dopo alcune prove con alimentazione naturale (detrito o lombrichi vivi), sono state eseguite prove di alimentazione su gamberi di fiume di età 1+, 2+ e 3+, con uguale rapporto tra i sessi, utilizzando mangimi a formulazione diversa per l’origine della fonte proteica (animale o vegetale) e la quantità usata. Le prove sono state condotte presso l’impianto ittiogenico della Provincia di Firenze in vasche dotate di rifugi. I risultati biometrici hanno mostrato una maggiore crescita nei gamberi 1+ alimentati con la fonte proteica vegetale. Nei soggetti 2+ le perfomance sono risultate simili riducendo la quota di proteina animale mentre nei 3+, a fronte di crescita in peso simile, sono emerse differenze nella lunghezza totale e del cefalotorace a vantaggio dei gamberi alimentati con proteina animale.

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Pubblicato

2017-02-28

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