Distribuzione e risposta ai cambiamenti climatici della trota fario (Salmo trutta L. complex) nel Lazio, con particolare attenzione alle popolazioni native residue

Autori

  • Marco Martinoli Laboratory of Experimental Ecology and Aquaculture, University of Rome Tor Vergata
  • Lorenzo Tancioni Laboratory of Experimental Ecology and Aquaculture, University of Rome Tor Vergata
  • Arnold Rakaj Laboratory of Experimental Ecology and Aquaculture, University of Rome Tor Vergata
  • Silvio Marta Department of Environmental Science and Policy, University of Milan
  • Anna Rita Rossi Department of Biology and Biotechnology C. Darwin, University of Rome La Sapienza
  • Valentina Milana Department of Biology and Biotechnology C. Darwin, University of Rome La Sapienza
  • Paolo Tito Colombari ARSIAL-Osservatorio Faunistico Regionale
  • Giuseppe Moccia Regione Lazio, Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca
  • Alessia Dell'Unto Laboratory of Experimental Ecology and Aquaculture, University of Rome Tor Vergata
  • Michele Scardi Laboratory of Experimental Ecology and Aquaculture, University of Rome Tor Vergata

Parole chiave:

Modelli di distribuzione spaziale, cambiamenti climatici, pesci d'acqua dolce, conservazione, trota mediterranea, specie a rischio d'estinzione

Abstract

Conoscere la distribuzione spaziale delle specie ittiche d’acqua dolce è di fondamentale importanza per la conservazione della biodiversità e per la gestione sostenibile degli ecosistemi acquatici. Recentemente, numerosi studi hanno utilizzato metodi di “habitat modelling” per identificare i requisiti ecologici delle specie ittiche e per predirne la distribuzione. In questo lavoro è stato applicato un modello di distribuzione spaziale per la trota fario (Salmo trutta L. complex) nel Lazio, con particolare attenzione alle popolazioni native residue di ceppo Mediterraneo. È stato utilizzato come strumento una “Random Forest” (all’interno del pacchetto "R" BIOMOD2), per predire sia l’attuale potenziale distribuzione, sia quella riferita al futuro scenario di riscaldamento globale A1F1 (anno 2070). Sono stati considerati undici descrittori ambientali, 58 stazioni di presenza e 255 di assenza, ottenute tramite campionamento diretto e carte ittiche. Il modello ha mostrato prestazioni valutabili come buone in termini di Kappa di Cohen. La temperatura minima dell’aria di febbraio è stata la caratteristica abiotica più influente per la previsione. La maggiore probabilità di presenza di S. trutta è stata ottenuta per le porzioni montane e pedemontane dei corsi d'acqua, oltre 200 m.s.l.m., spesso ripopolati con popolazioni di trote alloctone. Inoltre, il modello ha evidenziato aree potenzialmente idonee anche in alcune porzioni pianeggianti e costiere dei bacini, influenzate dalla presenza di risorgive di valle fredde. I risultati hanno fornito nuove informazioni sulla distribuzione delle popolazioni di trota di torrente, utili per l'identificazione delle popolazioni native di trota Mediterranea e lo sviluppo di piani d’azione locale per la loro conservazione.

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Pubblicato

2019-03-25

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