Osservazioni preliminari sulla distribuzione dei gamberi alieni di acqua dolce nel territorio della regione Abruzzo

Autori

  • Riccardo Caprioli Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise
  • Carla Giansante Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise

Parole chiave:

gambero d’acqua dolce, specie aliene, Abruzzo, Procambarus clarkii, Astacus leptodactylus, sorveglianza

Abstract

L’Abruzzo è una delle regioni d’Italia dove è possibile riscontrare popolazioni consistenti di Austropotamobius pallipes, Crostaceo Decapode, inserito negli Allegati II e V della Direttiva Habitat 92/43 CEE, ritenuto vulnerabile con alto rischio di estinzione. Le minacce per tale specie includono inquinamento chimico delle acque, modificazioni dell'habitat fisico, pesca di frodo e soprattutto introduzione di specie alloctone originarie dell'America del Nord, quali il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), il gambero americano (Orconectes limosus) e il gambero della California (Pacifastacus leniusculus). Queste specie sono portatori sani dell’oomicete Aphanomyces astaci, agente eziologico della “peste del gambero”, grave malattia infettiva sottoposta ad obbligo di denuncia all’Ufficio Internazionale delle Epizoozie (OIE). Questo studio ha accertato la presenza di P. clarkii e Astacus leptodactylus, gambero turco, in diversi siti della regione Abruzzo. Nel complesso, i gamberi alloctoni non sembrano ancora essere molto diffusi nelle acque pubbliche abruzzesi: non sono stati riscontrati in fiumi o torrenti, ma soltanto in laghi utilizzati per l’irrigazione o la pesca sportiva. Sebbene sia necessario estendere ulteriormente la ricognizione sul territorio regionale, questo lavoro ha permesso di realizzare una prima mappa sulla presenza, sulla distribuzione e sulle relative abbondanze dei gamberi alloctoni rinvenuti. Queste informazioni risultano fondamentali anche per lo studio dell’eventuale evoluzione dei focolai di peste e sono propedeutici alla stesura della valutazione dei rischi attuali e potenziali apportati dalla presenza delle specie esotiche invasive prevista dall’Art. 5 del Regolamento 1143/2014/CE e recepita nel Decreto Ministeriale 230/2017, entrato in vigore il 30 gennaio 2018.

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Pubblicato

2019-03-25