Caratterizzazione dei popolamenti ittici del tratto terminale del fiume Po e dei corsi d’acqua della provincia di Ferrara

Autori

  • Mattia Lanzoni Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università degli Studi di Ferrara
  • Giuseppe Castaldelli Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università degli Studi di Ferrara
  • Elisabetta Mantovani Provincia di Ferrara Servizio Protezione Flora, Fauna e Produzioni Agricole
  • Remigio Rossi Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università degli Studi di Ferrara

Abstract

Nell’ultimo secolo, gli ecosistemi di acqua dolce hanno subito pesanti interventi con conseguente alterazione e degradazione degli habitat che hanno comportato una generale riduzione della produttività ittica, la rarefazione o la scomparsa di numerose specie e l’esplosione demografica di nuove specie alloctone.

Nel basso corso del Po e nella parte dulciacquicola del delta della provincia di Ferrara il cambiamento dei popolamenti ittici è stato documentato comparandone la composizione attuale descritta in base alla recente Carta Ittica dell’Emilia-Romagna Zona B e A (2008) ed in base ai recenti campionamenti effettuati dal 2008 ad oggi nelle acque interne provinciali, con quella desunta dall’analisi di archivi storici di Ferrara e provincia, a partire dal XIVsec fino agli anni settanta. I risultati hanno evidenziato come nelle acque dolci della provincia di Ferrara la comunità ittica attuale sia completamente differente da quella di soli trenta anni prima: fino all’inizio degli anni settanta erano complessivamente presenti 29 specie di cui 22 autoctone e 7 alloctone, mentre tra il 2004 ed il 2010 sono state censite 36 specie, di cui 13 autoctone e le rimanenti 23 alloctone, principalmente di origine esteuropea ed asiatica. La distribuzione della biomassa è risultata estremamente sbilanciata a favore delle specie alloctone (95,4%), rispetto a quelle autoctone (4,6%). Un miglior regime termico, la quasi assenza di prelievo sia professionale sia dilettantistico, una particolare resistenza al degrado ambientale ed agli impatti antropici sono le principali cause del dominio di carpa, siluro, abramide, carassio, lucioperca e carpa erbivora che costituiscono da sole più del 90% della biomassa ittica totale delle acque dolci ferraresi.

In base ai risultati è proposta una gestione condivisa dalle Istituzioni e portatori di interesse, al fine di mettere in campo strategie e strumenti per il ripristino della biodiversità ittica.

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Pubblicato

2017-01-17