Progetto pilota di recupero ambientale nel basso corso della Dora Baltea mirato all’incremento della biomassa ittica sostenibile, regione Valle d’Aosta – comune di Pont Saint Martin

Autori

  • Fabrizio Merati Studio Idrobiologico Lombardo
  • Mauro Luchinelli Studio Idrobiologico Lombardo
  • Marco Gallandra Studio Idrobiologico Lombardo

Parole chiave:

ecologia strutturale, Habitat Quality Index, bacino della Dora Baltea, capacità portante di salmonidi

Abstract

Le popolazioni dell’ambiente naturale, sono sottoposte alla pressione della selezione naturale attraverso diversi fattori: competizione, predazione, evoluzione dell’ambiente. L’evoluzione dell’ambiente o più specificatamente dell’habitat, rappresenta un elemento fondamentale rispetto al mantenimento di popolazioni stabili.

Rispetto alla popolazione ittica presente in valle D’Aosta, rappresentata principalmente, se non unicamente, da salmonidi, l’aspetto idroqualitativo non evidenzia, generalmente, problematiche di carattere chimico; rimangono tuttavia ampie lacune con rispetto agli aspetti fisici.

Sotto tale termine si intendono altre variabili dell’ambiente fluviale ed in particolare: l’entità e l’andamento della portata, la disponibilità di mesohabitat, le zone di microhabitat. In una recente ricerca indirizzata a valutare la risposta del comparto ittico rispetto alle alterazioni del meso e micro habitat, Forneris et al 2005, hanno rilevato come queste alterazioni (generalmente riconducibili ad attività antropiche), possano causare perdite anche superiori al 90% della biomassa ittica presente, rispetto alla condizione inalterata, per impatto diretto (inadeguatezza dell’habitat) o indiretto (aumento della vulnerabilità alla predazione).

Con il termine di “ecologia strutturale” gli autori  intendono identificare la connessione tra modificazioni dell’habitat fisico e le comunità biologiche.

Nel biennio 2006 -2007 dopo un’analisi preliminare delle specifiche problematiche ambientali di un tratto di Dora Baltea Valdostana, popolato da trote marmorate e trote fario, sono stati individuati e realizzati una serie di interventi atti a modificare l’habitat fisico di un tratto di circa 700 m di corso idrico, avendo come obiettivo l’incremento della capacità portante rispetto alla comunità ittica.

In particolare, l’evoluzione della capacità portante è stata valutata prima e dopo l’intervento mediante campionamenti ittici quantitativi mentre tipologia ed efficacia degli interventi sono state valutate attraverso l’applicazione dell’Habitat Quality Index.

I lavori sono stati realizzati in due lotti successivi interessanti ciascuno circa 350 m di corso idrico nell’inverno 2006 e nell’inverno 2007.

In base ai risultati del primo anno di attività la biomassa ittica presente è passata, a 9 mesi dal termine del primo lotto di intervento, da 0,81 g/m^2 a 21,4 g/m^2, mentre la struttura di popolazione ha evidenziato una maggiore diversificazione delle classi presenti (solo soggetti dell’anno prima dell’intervento, presenti 4 classi di età per fario e tre classi di età per trota marmorata al termine del primo anno).

Nel lavoro vengono forniti gli schemi realizzativi degli interventi e le immagini ambientali pre e post opera.

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Pubblicato

2017-01-17