Stato dei popolamenti di trota mediterranea in Basilicata

Autori

  • Gaetano Caricato A.R.P.A. Basilicata, Dipartimento Provinciale di Matera, Ufficio Laboratorio di Microbiologia
  • Armando Piccinini Spin off Gen-Tech, Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale
  • Francesco Nonnis Marzano Spin off Gen-Tech, Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale

Parole chiave:

Introgressione, Ibridazione, DNA nucleare, DNA mitocondriale, Salmonidae

Abstract

Scopo dello studio è stato approfondire la conoscenza del popolamento salmonicolo lucano per invitare le amministrazioni regionali ad attivare un percorso di recupero delle popolazioni locali (autoctone) di trota fario mediterranea (Salmo cettii). L’indagine è stata effettuata in alcuni corsi d’acqua della provincia di Potenza che, per le loro caratteristiche peculiari, rappresentano ambienti di particolare interesse ambientale. Punto di partenza è l’individuazione delle caratteristiche tipiche delle trote presenti nel territorio lucano attraverso l’applicazione delle moderne tecniche di biologia molecolare, applicate alla fauna selvatica, che permettono di discriminare tra popolazioni autoctone, e quindi da tutelare, da quelle introdotte dall’uomo. A tale scopo sono stati monitorati i principali corsi d’acqua nei loro tratti vocati ad ospitare popolazioni di salmonidi, presenti sul territorio provinciale, per il recupero dei campioni di trota fario da indirizzare alle successive analisi genetiche. I risultati ottenuti hanno portato a una prima conoscenza delle caratteristiche genetiche dei salmonidi presenti sul territorio lucano e hanno permesso di evidenziare la presenza di popolazioni autoctone di trota fario, che sono state tuttavia oggetto di ibridazione con trote fario di ceppo atlantico, in tempi più o meno recenti. Un esempio particolarmente interessante è rappresentato dai fiumi Peschiera e Frida, dove è stato rinvenuto addirittura un aplotipo di tipo “marmoratus”, vale a dire della trota tipica dei bacini padani (bacini del fiume Po e Slovenia), e che è probabilmente la testimonianza di semine effettuate con esemplari alloctoni di provenienza da impianti ittiogenici del Nord Italia.

Sono state inoltre individuate alcune zone dove avviare progetti di recupero delle trote lucane tramite la cattura, selezione e riproduzione controllata di esemplari autoctoni e l’attivazione degli incubatoi di valle. In particolare i corsi d’acqua dove poter condurre questa attività sono: Santino, Agri, Maglie ed in parte il Noce. Questi torrenti potrebbero così rappresentare il punto di partenza per il recupero e la reintroduzione dei ceppi autoctoni in ambienti vocati.

I dati rinvenuti giustificano, anche in considerazione delle condizioni ambientali e di naturalità dei corsi d’acqua campionati, l’attivazione dei progetti di recupero della fauna salmonicola della Basilicata e la realizzazione di incubatoi di valle.

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Pubblicato

2017-03-02