La ricostituzione e monitoraggio del corridoio ecologico fluviale del fiume Ticino
Parole chiave:
Fiume Ticino, Fiume Tresa, frammentazione fluviale, LIFE Project, passaggi per pesciAbstract
La comunità ittica nativa del Fiume Ticino era composta da 36 specie, mentre quella attuale supera le 50 specie, soprattutto a causa della rapida affermazione della componente alloctona. Malgrado ciò il fiume mantiene pregio conservazionistico, conferitogli dalla presenza di specie elencate in Allegato II della Direttiva Habitat. Tra le cause delle modificazioni della biodiversità del Ticino vi è anche la frammentazione del corridoio fluviale ad opera di dighe. A seguito della realizzazione di passaggi artificiali per pesci presso i due sbarramenti di Porto della Torre e di Panperduto, questo fattore di pressione è stato mitigato. A monte del Ticino è stata completata anche la deframmentazione del Fiume Tresa, con la realizzazione dei passaggi per pesci di Lavena Ponte Tresa e Creva (Luino, VA), grazie ai quali il Lago Maggiore è ricollegato al Lago di Lugano. Un sistema di videomonitoraggio in continuo fornisce una serie di dati riguardante il numero di transiti e le specie transitanti attraverso queste strutture: il monitoraggio condotto finora nell'ambito del progetto Life11nat/it/188 “Con.Flu.Po” ha permesso di effettuare 124.917 osservazioni in meno di tre anni, identificando 30 specie, 11 e 13 delle quali non riportate nei campionamenti più recenti disponibili rispettivamente sul Fiume Tresa e sul Fiume Ticino. Nel frattempo il progetto Life menzionato sta provvedendo a deframmentare anche la diga di Isola Serafini (Fiume Po, Monticelli d'Ongina, PC), ormai unico impedimento alla libera migrazione dei pesci dal mare al bacino del Fiume Ticino, compresi i suoi grandi laghi. Nei prossimi anni sarà possibile verificare gli effetti della completa riapertura di questo corridoio fluviale.