Come le specie aliene minacciano il gambero nativo Austropotamobius pallipes complex nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Centro Italia)

Autori

  • Marco Morbidelli Department of Biology, University of Florence
  • Davide Alberti National Park “Foreste Casentinesi, Santa Sofia (FC)
  • Paola Ciampelli Reparto Carabinieri Biodiversità, Pratovecchio-Stia (AR),
  • Antonio Zoccola Reparto Carabinieri Biodiversità, Pratovecchio-Stia (AR),
  • Gianna Innocenti Natural History Museum, Zoological Section “La Specola”, University of Florence
  • Giuseppe Mazza CREA–Research Centre for Plant Protection and Certification (CREA-DC), Florence
  • Elena Tricarico Department of Biology, University of Florence

Parole chiave:

specie aliene, invasioni biologiche, Austropotamobius pallipes, Procyon lotor, Procambarus clarkii

Abstract

Le popolazioni di gambero di fiume Austropotamobius pallipes complex stanno diminuendo nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Italia Centrale), a causa di diversi fattori, tra cui bracconaggio, aumento di salmonidi predatori, siccità e specie aliene invasive. Dal 2019 è stata riportata la predazione sulla specie da parte del procione Procyon lotor, in espansione nel Parco dal 2013. Inoltre, dal 2015, il gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii è stato segnalato al confine del Parco. Lo scopo dello studio è quello di aggiornare la distribuzione e lo stato delle popolazioni di A. pallipes complex nel Parco e nelle Riserve Statali, e di valutare i potenziali effetti delle due specie aliene sopramenzionate sul gambero nativo. Durante l’estate del 2021, i gamberi sono stati campionati a mano di notte in 15 siti e gli individui, prima di essere rilasciati, sono stati sessati e misurati. Sono stati anche riportati eventuali segni di presenza del procione, come impronte e/o gamberi predati. I risultati hanno confermato l'impatto del procione sui gamberi nativi: infatti, dove è presente il mammifero invasivo, i gamberi sono scomparsi, o le loro popolazioni si sono drasticamente ridotte, con una prevalenza di individui giovani e immaturi. Il bracconaggio, le captazioni d’acqua e gli scarichi delle acque reflue potrebbero essere responsabili del declino/scomparsa in alcuni siti; inoltre, non si possono escludere focolai di peste del gambero, causati dall’oomicete Aphanomyces astaci di cui P. clarkii è vettore. Sono necessarie, quindi, azioni urgenti per garantire la sopravvivenza del gambero di fiume nativo protetto dalla Direttiva Habitat.

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Pubblicato

2022-12-20

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