Presenza di metalli pesanti in salmonidi provenienti da alcuni bacini idrografici del Piemonte e della Valle d’Aosta

Autori

  • I. Giorgi Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M.C. Abete Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M. Righetti Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • S. Gavinelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • E. Pavoletti Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M. Leogrande Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • B. Di Donfrancesco Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • C. Saragaglia Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M. Prearo Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Abstract

Negli ultimi anni si sono registrati sensibili aumenti delle concentrazioni di metalli pesanti negli ecosistemi acquatici, dovuti principalmente all’inquinamento industriale.

Lo scopo di questa ricerca è quello di monitorare l’accumulo di tali sostanze (cadmio, mercurio e piombo) nel muscolo e nel fegato di salmonidi pescati in alcuni bacini idrografici piemontesi e valdostani e valutare statisticamente le eventuali correlazioni tra accumulo, specie ittica e sito di prelievo. Sono stati analizzati 58 esemplari di salmonidi di alcuni bacini del Piemonte (Grana, Pesio, Chiusella e Ticino) e della Valle d’Aosta (Dora Baltea). Le specie campionate sono state trota fario (Salmo trutta) e trota iridea (Oncorhynchus mykiss), in quanto molto sensibili alle variazioni delle condizioni ambientali. 

La ricerca di cadmio e piombo è stata condotta mediante spettrofotometro ad assorbimento atomico con riscaldamento trasversale ed effetto Zeeman longitudinale con lampade a catodo cavo. Il mercurio è stato ricercato utilizzando l’analizzatore diretto TDA-AAS. I limiti di quantificazione dei metodi usati sono per cadmio e piombo 0,01 ppm e per il mercurio 0,100 ppm.

Le concentrazioni medie dei vari metalli nei muscoli sono state: 0,005 ppm (±0,001) per il cadmio, tenori sempre inferiori all’LOQ per il mercurio e 0,134 ppm (±0,207) per il piombo; quelle nei campioni di fegato sono risultate: 0,207 ppm (±0,035) per il cadmio, tenori sempre inferiori all’LOQ per il mercurio e 0,218 ppm (±0,181) per il piombo.

Confrontando i valori ottenuti dall’analisi dei muscoli con i rispettivi limiti imposti dalla Comunità Europea (Regolamento CE n. 1881/2006 e successive modifiche) scaturisce che: per quanto riguarda il cadmio e il mercurio, tutti i campioni sono risultati conformi; per quanto riguarda il piombo, un campione è risultato non conforme contenendo una concentrazione superiore al limite massimo consentito (1,53 ppm). Per quanto riguarda invece il fegato del pesce, non esistono limiti massimi consentiti per tali metalli.

Valutando la concentrazione media dei metalli considerati, non sono emerse differenze significative né considerando le due specie campionate, né tantomeno i bacini idrografici e le due regioni.

Sulla base di tale studio preliminare si può affermare che il livello di contaminazione da metalli pesanti in salmonidi pescati nei bacini idrografici considerati risulta basso, tale da non destare preoccupazione per la salute della popolazione ittica della zona.

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Pubblicato

2017-01-17

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