Livelli di contaminazione da cadmio, mercurio e piombo in siluri (Silurus glanis) pescati lungo il bacino idrografico del Fiume Po

Autori

  • M. Righetti Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M. Pascale
  • I. Giorgi Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • G. Forneris Università di Torino - Facoltà di Medicina Veterinaria
  • S. Guarise Università di Torino - Facoltà di Medicina Veterinaria
  • R. Tarasco Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • P. Arsieni Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M.C. Abete Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
  • M. Prearo Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Abstract

L’inquinamento degli ecosistemi acquatici è dovuto principalmente allo sviluppo di attività antropiche che determinano l’immissione nell’ambiente di sostanze in grado di provocare degli effetti dannosi sugli organismi viventi. Nei pesci i metalli pesanti si accumulano prevalentemente attraverso la dieta, soprattutto nelle specie che si trovano ai vertici della catena alimentare.

Tra marzo 2007 e agosto 2009 sono stati pescati 119 esemplari di siluro: 69 nel Po, 11 nel Tanaro, 12 nel Bormida, 23 nel Parma e 4 nel Taro. Da ciascun animale sono stati prelevati muscolo (perché matrice alimentare) e branchie (perché considerate indicatori di inquinamento ambientale) e su questi sono state determinate le concentrazioni di Cd, Hg e Pb. Nel Regolamento 1881/2006 CE e s.m.i. sono fissati i limiti massimi consentiti per tali metalli solamente nel muscolo di pesce (rispettivamente 0,05 ppm, 0,5 ppm e 0,3 ppm).

La determinazione analitica di cadmio e piombo è stata effettuata mediante spettrofotometria ad assorbimento atomico con atomizzazione elettrotermica previa mineralizzazione dei campioni in microonde. La ricerca del mercurio è stata condotta invece con l’analizzatore diretto DMA80. I limiti di quantificazione dei metodi utilizzati sono: 0,01 ppm per cadmio e piombo e 0,10 ppm per mercurio.

Solamente il 25,2% dei soggetti esaminati ha presentato a livello branchiale un tenore di Cd superiore al LOQ del metodo (0,01 ppm), con un valore medio di 0,007 ppm (± D.S. 0,008). Un unico soggetto ha evidenziato nel muscolo un valore di Cd pari a 0,01 ppm.

Solamente nel 9,2% dei campioni analizzati è stata rilevata nelle branchie, una concentrazione di Hg superiore al LOQ del metodo (0,10 ppm), con un valore medio di 0,079 ppm (± D.S. 0,219). Nel muscolo la concentrazione media di tale metallo è stata invece di 0,340 ppm (± D.S. 0,218): 21 dei pesci campionati sono risultati non conformi perché hanno presentato tenori superiori al limite di legge consentito (0,5 ppm).

A livello branchiale la concentrazione media di Pb è risultata di 0,06 ppm (± D.S. 0,041), mentre a livello muscolare è stata di 0,04 ppm (± D.S. 0,023).

Dai dati ottenuti emerge che il grado di inquinamento da questi metalli pesanti nel tratto di bacino del fiume Po considerato, non riveste particolari preoccupazioni, in quanto l’unico valore rilevante osservato è relativo al superamento del limite di legge consentito per il Hg in 21 esemplari, che comunque erano quelli di maggiore età e taglia. Inoltre, essendo i siluri al vertice della catena alimentare fluviale, i livelli di contaminazione attesi non possono essere bassi, soprattutto se l’ambiente in cui vivono risulta altamente antropizzato.

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Pubblicato

2017-01-17

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