Monitoraggio sulla popolazione ittica e qualita’ delle acque del Fiume Senio

Autori

  • C. Triberti Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • R. Bozzi Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • A. Crovetti Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • G. Giorgi Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • G. Parisi Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • F. Sartori Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze
  • P. Lupi Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Sezione di Scienze Animali - Università di Firenze

Abstract

Le indagini sulla popolazione ittica, sulla loro struttura e distribuzione costituiscono un importante supporto scientifico nella gestione del patrimonio rappresentato dalle acque interne provinciali. Non bisogna dimenticare che oramai da diversi anni a livello legislativo (D.Lgs. 152/2006; Direttiva 2000/60/CE) alla fauna ittica viene riconosciuto il ruolo di indicatori biologici per la tutela della qualità degli ambienti acquatici nel loro complesso. Lo studio, realizzato grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si è prefissato di tracciare un quadro organico sullo stato della popolazione ittica del fiume Senio, in provincia di Firenze, nella zona dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Sono stati identificati quattro siti di campionamento con caratteristiche diverse: due siti classificati a Salmonidi (da monte a valle, siti A e B) e due classificati a Ciprinidi (da monte a valle, siti C e D), sui quali durante l’anno 2009 sono stati eseguiti 5 campionamenti a cadenza mensile. E’ stata valutata inoltre la componente vegetazionale delle sponde, le caratteristiche dell’alveo e sono stati misurati temperatura, ossigeno disciolto (% di saturazione) e conducibilità (µSiemens/cm) delle acque. I pesci, catturati mediante elettrostorditore IG600 a batteria (Scubla SNC), sono stati anestetizzati e quindi identificati per specie di appartenenza e sottoposti alle misurazioni morfoponderali. I dati raccolti sono stati utilizzati per calcolare il fattore di condizione e stimare la densità di popolazione di ciascuna specie identificata, utilizzando il metodo dei passaggi ripetuti di Zippin (1958). Le misure di densità di popolazione sono state quindi utilizzate per calcolare l’indice di abbondanza semiquantitativo (I.A.) di Moyle (1970). I dati raccolti per ciascuna specie sono stati sottoposti ad analisi della varianza ad un criterio (sito di campionamento) e utilizzati per calcolare la distribuzione di frequenza del peso degli animali, utilizzando il pacchetto statistico SAS. Il cavedano (Leuciscus cephalus) è risultato la specie più abbondante, presente in tutti i siti, ed è stata l’unica specie campionata nel sito C (408m s.l.m.), posto nel centro abitato (I.A. 3), evidenziando gli effetti della banalizzazione delle sponde e dell’ inquinamento cittadino. Problematica è risultata anche la situazione nel sito B (419m s.l.m.), classificato a Salmonidi. La popolazione più abbondante è stata anche in questo caso quella dei cavedani (I.A. 4), mentre la presenza di specie più sensibili agli inquinanti, come barbi e trote, è apparsa assai limitata (I.A. 1). Maggiore varietà di pesci è stata riscontrata nel sito A (474m s.l.m.), localizzato più a monte e classificato a Salmonidi, con una discreta presenza di trote (I.A. 2) e barbi (I.A. 3) e una minore importanza in termini di taglia e abbondanza di cavedani (I.A. 2). La situazione ambientale della zona industriale (il sito D, più a valle; 400m s.l.m.,) è apparsa migliore di quella del centro cittadino. La maggiore varietà del fondo, la struttura e la vegetazione presente sulle sponde hanno favorito la presenza di un maggior numero di popolazioni ittiche, sia per abbondanza che per numero di specie (barbi, lasche, vaironi e cavedani). La diversità delle specie campionate indica che le condizioni del fiume Senio sono ancora da considerarsi idonee a garantire la vita alle popolazioni ittiche. Perché tale condizione possa perdurare bisognerebbe mantenere e/o migliorare lo stato di questi ambienti, tenendoli costantemente sotto controllo ed intervenendo tempestivamente ogni volta che gli equilibri cambiano.

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Pubblicato

2017-01-17