Austropotamobius pallipes complex (Crustacea Decapoda), valutazioni sullo stato ecologico delle popolazioni in provincia di Reggio Emilia e considerazioni sulle comunita’ ittiche dei laghi appenninici

Autori

  • Federico Ielli

Parole chiave:

A. pallipes complex, censimento, gestione delle popolazioni, laghi di alta quota

Abstract

Nel corso del 2013 è stata effettuata una campagna di monitoraggio nei corsi d’acqua della Provincia di Reggio Emilia vocati alla presenza del Crostaceo Decapode A. pallipes, specie tutelata e inclusa tra quelle “minacciate” nella Lista Rossa dei vertebrati italiani 2013. Sono state esaminate 31 stazioni di campionamento, con metodiche di cattura mista: posa di nasse innescate e pesca elettrica. A. pallipes è stato rinvenuto solamente in 11 siti (35%) e con popolazioni strutturate solo in cinque casi, a quote altimetriche comprese tra 200 e 600 m. S. l. m. In totale sono stati catturati 115 esemplari, con sex ratio 1:1. La presenza del Crostaceo è correlata a corsi d’acqua con scarsa pendenza, buone condizioni ecologiche generali e assenza di predatori. I fattori limitativi che ne hanno condizionato la diffusione sono riassumibili in: a) presenza di reflui organici non depurati; b) secche estive dovute a captazioni abusive; c) presenza di predatori in esubero, in particolare salmonidi e d) dissesto idrogeologico. Delle popolazioni più consistenti è stata intentata la struttura e la distribuzione in coorti/classi d’età. Per il recupero di questa specie protetta urgono interventi mirati sul territorio, sia col controllo/rimozione delle cause impattanti, sia con la realizzazione di nursery per incrementare il reclutamento naturale. Durante l’indagine sono stati effettuati censimenti ittiofaunistici in alcuni laghi appenninici che ospitavano il crostaceo. Non solo A. pallipes è da considerare estinto in questi ambienti, ma la comunità ittica appare notevolmente modificata, con prevalenza di specie tipiche di acque calde (alborella, cobite, ghiozzo padano, scardola e triotto), spesso in forte contrazione negli ambienti padani.

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Pubblicato

2017-03-02