Gestione e conservazione di una popolazione di trota in un’area di concessione di pesca (ACP)

Autori

  • Cinzia Podda University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science
  • Francesco Palmas University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science
  • Alessio Musu University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science
  • Giacomo Frau University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science
  • Melissa Serra University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science
  • Andrea Sabatini University of Cagliari, Department of Life and Environmental Science

Parole chiave:

Salmo trutta, pesca sportiva ricreativa, area di gestione di pesca, conservazione

Abstract

La pesca sportiva ricreativa in taluni casi può rappresentare uno strumento per la gestione sostenibile e conservativa delle popolazioni ittiche delle acque dolci. In questo ambito è stata valutata l’efficacia del piano di gestione adottato per l’istituzione di un’Area di Concessione di Pesca sportiva (ACP) (Rio Ulassai, Sardegna centro-orientale). Prima della sua istituzione (giugno 2014) la popolazione salmonicola risultava non strutturata e distribuita esclusivamente nei tratti più alti del torrente con densità e biomassa medi pari a 0.02±0.03 Ind/m2 e 0.86±1.37 g/m2. In concertazione con i pescatori sportivi, l’area di pesca è stata suddivisa in 3 zone con diversi gradi di gestione: riserva integrale, pesca “No-Kill” e pesca sportiva libera. I valori di densità e biomassa hanno mostrato un incremento graduale e costante durante gli anni. Nel 2019 è stata rilevata la massima abbondanza media (0.11±0.07 Ind/m2 e 3.02±2.08 g/m2). Attualmente, la popolazione risulta parzialmente strutturata con individui adulti e giovanili aventi una distribuzione sino ai limiti inferiori della concessione. I risultati hanno mostrato una crescita della biomassa stimata totale da 9.7 Kg a 66.5 Kg e una densità totale da 270 a 2300 individui dal 2014 al 2019. L’incremento complessivo per la biomassa è risultato pari a 585% mentre per la densità del 752%. I promettenti risultati, nonostante i differenti impatti negativi esercitati sull’ittiofauna con la pratica della pesca sportiva, sono stati ottenuti grazie alla stretta collaborazione dei pescatori ricreativi quale fattore determinante per l’incremento della popolazione salmonicola.

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Pubblicato

2020-12-28