Indagine sull’occupazione dei nidi da parte del ghiozzo padano e del ghiozzo di ruscello in alcuni affluenti del Fiume Tevere

Autori

  • Laura Pompei Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie - Università Degli Studi di Perugia
  • Antonella Carosi Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie - Università Degli Studi di Perugia
  • Claudio Cauzillo Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie - Università Degli Studi di Perugia
  • Massimo Lorenzoni Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie - Università Degli Studi di Perugia

Parole chiave:

Gobidi italiani, specie alloctone, competizione, nidi

Abstract

Il ghiozzo padano (Padogobius bonelli), specie endemica in Nord Italia, è presente con numerose popolazioni acclimatate in Centro Italia e, nel bacino del fiume Tevere, la sua espansione ha coinciso con la rarefazione dell’endemico ghiozzo di ruscello (P. nigricans).

Studi di laboratorio hanno messo in evidenza come P. bonelli, avendo un comportamento più aggressivo rispetto a P. nigricans, risulti vincente nella competizione per i siti riproduttivi.

Il principale scopo del presente lavoro è di indagare direttamente sul campo l’occupazione dei siti riproduttivi da parte delle due specie in relazione alle densità degli individui in 6 affluenti del fiume Tevere, al fine di confermare l’ipotesi che il ghiozzo padano possa interferire nella riproduzione del ghiozzo di ruscello. I pesci sono stati catturati mediante elettrostorditore; successivamente, nei medesimi settori fluviali, si è proceduti all’individuazione dei nidi. Per ogni nido è stato prelevato un campione di uova dalle quali è stato estratto il DNA, e tramite un metodo PCR-RFLP appositamente sviluppato è stato così possibile risalire a quale delle due specie appartenessero i nidi. I dati raccolti sul campo sostanzialmente confermano la superiorità del ghiozzo padano sul ghiozzo di ruscello nella competizione per i siti riproduttivi. A seconda delle densità degli individui, il ghiozzo padano può arrivare ad occupare fino al 97% dei nidi presenti e riesce a conquistare un numero significativo di siti riproduttivi anche nelle aree in cui presenta densità minori rispetto al ghiozzo di ruscello. I risultati della presente ricerca costituiscono un’ulteriore fonte di preoccupazione per le prospettive di conservazione del ghiozzo di ruscello, le cui popolazioni sembrano destinate a diminuire progressivamente.

 

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Pubblicato

2017-11-25

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