Azioni concrete di conservazione per il cavedano etrusco Squalius lucumonis (Bianco, 1983) in Italia centrale

Autori

  • Antonella Carosi Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
  • Silvia Carletti Studio Naturalistico Hyla s.n.c.
  • Daniele Pieracci Studio Naturalistico Hyla s.n.c.
  • Francesca Lorenzoni Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
  • Giovanni Tagliaferri Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
  • Aymeric Joubert Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
  • Alessandro Soresina Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie
  • Massimo Lorenzoni Università di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie

Parole chiave:

Biodiversità, conservazione, eradicazione, competizione, Tevere

Abstract

Il cavedano etrusco Squalius lucumonis (Bianco, 1983) e la lasca Protochondrostoma genei (Bonaparte, 1839) sono specie endemiche italiane le cui popolazioni, nei rispettivi areali originari (distretto ittiogeografico Tosco-Laziale e Padano-Veneto), risultano in drastico declino. Con l’obiettivo di migliorare lo stato di conservazione di entrambe le specie, è stata approntata una ricerca articolata in tre parti distinte che riguardano: 1) la rimozione di specie alloctone (tra cui la lasca) tramite elettropesca in 2 siti del bacino del Tevere umbro, individuati sui torrenti Carpina e Argento, in cui il cavedano etrusco è autoctono e presente con popolazioni minacciate da fenomeni di competizione interspecifica con le specie aliene; 2) il trasferimento delle lasche catturate nel corso degli interventi di eradicazione in un sito del bacino adriatico del fiume Esino, dove la specie era nel passato abbondante e attualmente in rarefazione; 3) l’eventuale traslocazione di cavedani etruschi da popolazioni sorgente, caratterizzate da elevate densità e individuate in aree limitrofe, nei siti oggetto di eradicazione. Nel presente lavoro vengono presentati i risultati delle attività di eradicazione svolte nel periodo ottobre 2019 - giugno 2022. Dal confronto fra i periodi ante - e post eradicazione è stato possibile misurare l’efficacia degli interventi, in termini di incremento nell’abbondanza e miglioramento della struttura per età. Le informazioni ottenute nel corso della ricerca possono costituire la base su cui approntare azioni concrete di conservazione estese a scala nazionale in grado di migliorare sensibilmente lo stato di conservazione del cavedano etrusco e della lasca.

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Pubblicato

2023-10-19

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