IseciTracker: software di supporto per l’applicazione dell’indice ISECI (Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche)
Abstract
Con l'emanazione della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE è stato formulato un quadro legislativo di riferimento per le politiche di tutela e di uso sostenibile delle risorse idriche. In questo contesto per il monitoraggio dello stato ecologico delle acque superficiali interne si attribuisce un’importanza prioritaria alla valutazione dei parametri biotici e tra gli elementi di qualità biologica (EQB) è stata considerata anche l’ittiofauna. Poiché il Ministero dell'Ambiente è orientato alla scelta di un indicatore, per la fauna ittica, denominato ISECI (Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche, Zerunian et al., 2009), è stato progettato in ambiente Microsoft Office Access un software di supporto agli esperti per la valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua in accordo con lo stesso indice. Tale software denominato “ISECItracker” consente di: 1) archiviare le informazioni sulle comunità ittiche presenti nelle stazioni della rete di monitoraggio; 2) automatizzare le procedure di calcolo dell’Indice ISECI e dei suoi cinque indicatori principali (f1, f2, f3, f4 e f5) e di formulare il giudizio sintetico sullo stato ecologico; 3) esportare i risultati di tutte le stazioni monitorate in una tabella di sintesi. L’ingresso dei dati ittici avviene a partire dalla denominazione della stazione, dall’inserimento della data di campionamento e dalla scelta della zona zoogeografico-ecologica fluviale di appartenenza che è funzionale all’individuazione della comunità ittica attesa. Sono inoltre presenti due tabelle principali: una relativa alle specie indigene e alla loro condizione biologica valutata mediante l’analisi della struttura della popolazione e della consistenza demografica; una personalizzabile contenente la lista delle specie aliene. A complemento di queste informazioni è presente una casella checkbox per segnalare la presenza di eventuali ibridi appartenenti ai generi Salmo, Thymallus, Esox, Barbus e Rutilus e un campo numerico per indicare la presenza di ulteriori specie ittiche non contemplate nella lista delle indigene attese.