Applicazione dell’indice di Stato Ecologico delle Comunità Ittiche (ISECI) nel bacino umbro del Fiume Tevere

Autori

  • Laura Pompei Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia
  • Antonella Carosi Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia
  • D. Colabrese 2Agenzia Regionale per la Protezione ambientale (ARPA) Umbria, Dipartimento Provinciale di Perugia
  • Lucia Ghetti Regione dell’Umbria, Servizio Programmazione Forestale, Faunistico-Venatoria ed Economia Montana
  • Daniele Giannetto Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia
  • Gianandrea La Porta Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia
  • Giovanni Pedicillo Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia
  • Massimo Lorenzoni Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Università degli Studi di Perugia

Parole chiave:

WDF 2000/60/EC, ISECI, River Tiber, Biotic Indices, Ecological Status

Abstract

La Direttiva 2000/60/CE definisce le strategie per l’azione comunitaria in materia di acque, imponendo agli Stati membri di “impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico” (art.1). Tale Direttiva richiede di classificare le acque in funzione del loro grado di alterazione, individuando cinque categorie di qualità, dallo stato ecologico elevato (I classe) a quello cattivo (V classe); l’obiettivo proposto è quello di ripristinare tutti i corpi idrici al fine di raggiungere almeno lo stato ecologico buono (II classe) entro il 2015. Per la classificazione dello stato ecologico delle acque vengono indicati diversi Elementi di Qualità Biologica (EQB), tra cui la fauna ittica.

Recentemente è stato quindi proposto un indice di Stato Ecologico delle Comunità Ittiche (ISECI) che si pone come possibile strumento per il monitoraggio dei fiumi italiani. L’ISECI, che rientra nell’ambito del dibattito scientifico attualmente in corso sulle modalità tecniche di recepimento della Direttiva, ha però bisogno di essere sperimentato nelle diverse tipologie di acque interne al fine di soddisfare le richieste della Direttiva, prima fra tutti la comparabilità dei risultati tra i vari paesi della Comunità Europea.

Nel presente studio viene applicata la versione modificata ed integrata dell’ISECI alle comunità ittiche dei principali bacini idrografici dell’Umbria, utilizzando i dati raccolti nel corso della Carta Ittica dell’Umbria negli anni 2005 – 2010. L’elaborazione dei dati ha richiesto l’uso di un Software appositamente realizzato (“ISECItracker”) che permette di archiviare separatamente tutti i parametri utili al computo complessivo dell’indice. L’analisi ha permesso di ottenere un quadro completo dello stato ecologico dei fiumi dell’Umbria, fornendo un giudizio complessivo sull’integrità degli ecosistemi acquatici presenti, ed ha consentito di sperimentare il grado di affidabilità del metodo.

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Pubblicato

2017-01-17

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